venerdì 19 novembre 2010

LA FALENA

Il bruco si costruisce un bozzoletto e resta chiuso per 28 giorni (non sono quelli amati di Boyle nè quelli odiati delle ragazze), poi quando la crisalide si rompe, a fuoriuscirne non è più il bruco, ma una bellissima falena. Tutto cambia, niente s'annichila, in natura come in società, il principio di continuità implica l'alterazione.
E' proprio questo l'argomento di questa settimana: la metamorfosi.
Sarà il terzo anno che ha un fascino da ultima stagione, ma molte cose e PERSONE stanno cambiando. Manca solo infatti, che nell'ultima puntata mi metto a chiamare una nave cargo per farci trovare, per poi anni dopo, urlare ad una ragazza:-We have to go back! Non credo che sarò il solo a voler tornare indietro.
I cambiamenti però non sono sempre positivi e l'ho potuto constatare sulla mia pelle: è vero che sto uscendo piano piano dalla top three dei più odiati, ma è anche vero che a molti questo cambiamento ha infastidito. Amici che hanno espresso il loro disappunto nel modo più infantile possibile, "nemici" invece, che hanno compreso che quello che sapevano di me era frutto di cattiverie e così, come Ottone, si sono ribellati al Fiocco Rosso per aiutarmi a distruggere La Torre del Potere.
Certo, se non fossimo obbligati ad indossare una maschera, non saremmo costretti a costruircene una nuova perché quella vecchia ha un aspetto da "La Morte Rossa" (per chi vuole approfondire veda qui). Ma la società ha le sue regole e per farne parte bisogna rispettarle, poiché una regola, anche se stupida, resta sempre una regola. Non puoi partecipare ad una festa in costume senza la tua maschera, pena LAMORTE o come è capitato a me, cattiverie e maldicenze sul proprio conto.
Ma tranquilli, cari lor signori, sto risalendo la china e più è alta una montagna, più è ripido il cammino per scalarla, più sarà soddisfacente arrivare in cima.
Stavolta a sorreggermi magari troverò qualcuno che si è trovato nella mia stessa situazione, oppure qualcun altro con cui ho chiarito, come nel caso di Ottone, ma quando arriverò in cima signori, quando noi tutti i "calunniati" saremo arrivati alla meta, non credo che saremo gentili con chi ci ha tirato fango e sputi di nascosto per rallentarci.
Stiamo arrivando...

Così parlò Bar18C

2 commenti:

  1. Comunque attenzione, come raccontava la filastrocca di Whiskey Ragnetto, lui più andava su e più rischiava di cadere. Quindi andare in alto vuol dire essere più esposti e più a rischio. E' per questo che noi che scaliamo dobbiamo stare molto attenti a chi ci ostacola, ma anche la persona più vicina a noi può pugnalarci, anche quello che credevamo amico fino a qualche tempo fà inizia ad assumere determinati atteggiamenti.. Uno che si chiama V secondo voi sarà magnanimo nei confronti dei suddetti? Potrebbe fare qualcosa o al massimo li "ammazzerra"!

    V = ( V non è Bar18c)

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  2. Ma così facendo si corre un rischio peggiore, perché è vero che nella "scalata" probabilmente si verrà aiutati da quelli che fino a poco tempo prima erano considerati dei "nemici", ma è anche vero che si perdono le persone che per anni hanno avuto una stima incondizionata, e nel momento in cui, davvero, verrà voglia di gridare "We have to go back", quelle persone saranno già lontane... e si resterà soli, (falsi) amici di tutti, è vero, ma fondamentalmente soli.

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