venerdì 14 gennaio 2011

DE'JA' VU

Tutto è iniziato quando nonno Maneggio ha detto di scrivere un articolo in modo che potesse anche lui postare un'altra "massima" perché, una dopo l'altra, non sarebbe stata una bella cosa da vedere. Così mi trovo qui a tentare di dare un senso ad un singhiozzo di parole e a postare un articolo che non aveva ragione di esistere, poiché sono andato a farmi le analisi e la mia vena ispiratrice è stata prosciugata.
Siamo ritornati all'università dopo le vacanza e niente è cambiato o forse si?
La stancati ci ha commissionato un nuovo compito (nuovo è una parola che ha in sé un significato contraddittorio, ovvero di già accaduto, che si ripete), le sue attuali lezioni non sono altro che un rimescolamento di quelle di Virno (mi manca così tanto che è diventato un personaggio del mio romanzo) e la De Marco che guarda caso, terrà le ultime lezioni (nuove soltanto nel senso che magari ha sfornato un altro figlio da studiare).
Un nostro collega è appena tornato, non dal MSC Crociere, ma da una specie di Erasmus (anche perché quelli che sono andati al MSC Crociere non si sono mai ripresi, vedi Amauri) e un'altra nostra collega già sta per salutarci per partire anche lei.
Un altro nostro collega è latitante per un euro e nonno Maneggio lo vuole costringere a pagare da bere a tutti se arriva ultimo al fantacalcio. La speranza sarà la prima a morire.
E tra poco di nuovo esami, studio e poi si riprende col secondo semestre.
In un film dicevano che il Déjà Vu è il modo che ha la vita per dirti che sei proprio dove dovresti essere, che sei perfettamente in linea col tuo destino. Io sostengo invece che la vita è un film già visto e rivisto e molto spesso ti annoia. Come diceva Vico: La storia è fatta di corsi e ricorsi storici. Prego Maneggio, ora scriva pure lei...

Così parlò Bar18C

1 commento: