Andiamo via con loro
Tempo fa citai in un mio intervento “TV Talk” e il prof. Simonelli. Il programma è di quelli di valore indiscutibile, che gente come noi, intenzionata a campare coi media, dovrebbe seguire con attenzione. Ed è proprio a “TV Talk” che ho trovato la migliore descrizione per il fenomeno televisivo della stagione, “Vieni via con me”. Alla domanda “Come possiamo definire questo programma?” il Simonelli rispose così: “È impossibile definirlo secondo gli schemi classici della TV perché il programma di Fazio e Saviano rompe la griglia dei soliti schemi”.
Per quanto possa valere la mia opinione, nel mio piccolo posso dire di essere d’accordo. Si tratta di un prodotto mai tentato prima, ed è il genere di tv che il «servizio pubblico» (a.k.a. RAI) dovrebbe essere sempre. Dico questo perché ci fa vedere quello che questo paese è per davvero, la parte marcia che ci nascondiamo e quella buona che una tv fatta da pupe e secchioni non ci fa vedere.
Naturalmente le critiche non sono mancate: molte persone hanno inquadrato (sbagliando) “Vieni via con me” come espressione di una corrente politica, e dunque gli schieramenti antagonisti hanno preso posizione di conseguenza. C’è chi lo critica perché esagera, chi lo difende con la lancia in resta e addirittura chi (cose che succedono solo in Italia) punta il dito perché osa troppo poco.
I nove milioni di spettatori sono un risultato strabiliante per la terza rete, e sono anche la dimostrazione della necessità avvertita dal pubblico di avere una tv di qualità. “Vieni via con me” batte regolarmente il Grande Fratello proprio perché fra “arene” e pomeriggi cinque o sul 2 il telespettatore (che in fin dei conti è pur sempre un uomo), almeno di tanto in tanto, ha voglia di qualcosa di buono, che non sia il caso Scazzi.
In conclusione vorrei rispondere a chi critica il programma di non osare o Fazio perché non è “abbastanza”. Se “Vieni via con me” spingesse troppo sull’acceleratore si rischierebbe, allora sì, di cadere nel ridicolo di cliché politici già visti; a difesa di Fazio, secondo alcuni troppo mollaccione, bisogna dire che se non fosse per lui non si vedrebbero in tv cose come queste. Sarebbe tutto come da Caterina Balivo, e non vedremmo mai sullo schermo gente come Eco, Saviano o Guccini, ovvero quel genere di persone di cui abbiamo bisogno ma che il sistema osteggia.
Se la RAI fosse sempre così (“TV Talk”, “Vieni via con me”, “Chetempochefa”…) pagherei volentieri il canone. Ma vista l’attuale situazione, l’unica possibilità è che mi ridiano “Coliandro”…
Mario Ia5
Il servizio pubblico è diventato brutta copia del privato.
RispondiEliminaE cmq caro Mario di << gente come noi, intenzionata a campare coi media, dovrebbe seguire con attenzione>> ne sto vedendo ben poca...sarebbe interessante fare un dibattito su media and friends ma ahimè ce lo faremmo io tu e qualcun altro che bazzica qua.
Dottò, per quanto 9 milioni di telespettatori sembrino (e lo sono) tantissimi, bisogna ricordare che in italia siamo quasi 60 milioni. Tirando proporzione azzardata con questi due numeri vediamo che sani di mente in Italia sono poco più del 10%: una proporzione che si ripropone più o meno in ogni gruppo, compreso il gruppo di quelli "intenzionati a campare con i media". Forse pochissimi del nostro corso sanno dell'esistenza di un programma come TV Talk, ancora di meno saranno quelli che lo guardano...
RispondiEliminaIo purtroppo non guardo la tv, è una mia buona/pessima abitudine. Un programma del genere fà molti ascolti perchè non lo segue solo il pubblico di nicchia, ma anche quelli che dicono:
RispondiElimina"Ah, vediamolo c'è quello che ha fatto il libro contro la mafiaaa!" Sicuramente è una delle prime cose che hanno pensato gli autori del programma. Magari ci possono mettere pure Travaglio e Beppe Grillo, così attraggono più spettatori. Per mille volte meglio questo che il resto della spazzatura che la tv ci manda, da Pomeriggio Cinque a Forum...
Il canone mio padre l'ha sempre pagato. Forse capisco anche perchè. Ma Coliandro, l'unico prodotto televisivo buono italiano che mandavano in onda, me l'hanno tolto. Non dovevate!
La mia vendetta cadrà su di voi.
Beh, certo: il nome "Roberto Saviano" ha attirato un certo numero di pubblico, almeno inizialmente. Fortunatamente non hanno chiamato Grillo o Travaglio, perché allora sarebbero stati etichettati in un certo modo, e dunque pre-concettualizzati.
RispondiEliminaAspettiamo di vedere RAI 5...